Assuefazione all’autonomia
L’abitudine nel trascendentalismo di Husserl e Fichte
DOI:
https://doi.org/10.15160/2282-5460/2713Parole chiave:
Abitudine, Fenomenologia, Fichte, AbilitàAbstract
L’articolo ricostruisce il rapporto tra abitudine, abilità, ambiente e opportunità, al fine di considerare l’abitudine non solo come risultato di una ripetizione meccanica di gesti, ma come un agire creativo e intelligente (§ 2). L’articolo mostra come nella fenomenologia husserliana l’abitudine possa essere intesa come base affinché questo agire intelligente possa realizzarsi come formazione di strutture di senso generali e come tale formazione implichi una genesi regressiva della libertà che si esercita in funzione delle abitudini (§ 3). Infine, assumendo la prospettiva di Fichte, chiarifica come nella sua dottrina della scienza, tale genesi si sviluppi in un senso progressivo, mettendo chiaramente in luce il potenziale emancipatorio dell’abitudine (§ 4).