L’abitudine come istituzione individuale e sociale in Merleau-Ponty
DOI:
https://doi.org/10.15160/2282-5460/2714Parole chiave:
Abitudine, Costume, Istituzione, Virtualità, Maurice Merleau-PontyAbstract
Il tema dell'abitudine, sia individuale che sociale, può essere interpretato nella filosofia di Maurice Merleau-Ponty alla luce delle dinamiche dell'istituzione. Non siamo mai completamente liberi né completamente schiavi di un'abitudine: non esiste un risultato predeterminato dei comportamenti, ma una dialettica tra struttura e variazione relativa. L'obiettivo di questo articolo è indagare il ruolo e il funzionamento dell'abitudine, concentrandosi sui seguenti aspetti: (1) la differenza tra routine e abilità, e la generalizzazione attraverso il transfert o l'analogia, (2) la capacità di anticipazione e il suo collegamento con la nozione di implexe proposta da Paul Valéry, (3) l'intreccio dei due livelli di abitudine individuale e costume sociale nell'"inter-mondo" pre-personale. Come conclusione, l'articolo sostiene il ruolo chiave dell'abitudine nell'ontologia indiretta come modo per descrivere la relazione tra l'uomo e l'Essere.