Fra realtà e utopia
Spontanea religiosità, opposizione al lusso e piacere nel lavoro in Francesco Longano
DOI:
https://doi.org/10.15160/2282-5460/2556Parole chiave:
Religiosità, Lusso, Società, Utopia, FilopoliAbstract
Il saggio prende in esame i progetti di riforma proposti nella seconda metà del XVIII secolo dalla scuola di Antonio Genovesi, soffermandosi sulla figura del pensatore molisano Francesco Longano. Questo filosofo, prendendo ispirazione dagli ideali egualitari vicini alle teorie di Rousseau, suggerisce un totale rinnovamento sociale, politico ed economico, basato sui valori di uno spontaneo senso religioso, di sobrietà e di frugalità, opponendosi a quei filosofi che vedevano nel lusso una forza motrice di sviluppo sociale. Al contrario, il pensatore molisano considera il lusso come la causa della mancanza di equilibrio e come causa di ineguaglianza fra i membri della comunità. L’impossibilità di mettere in pratica i suoi ideali di progresso, conduce Longano, nell’ultima parte della sua vita, a cercare rifugio nell’utopia, che diventa manifesta nella città di Filopoli.